L’Universo nel quale ci troviamo a vivere ha come principio fondamentale la spinta verso l’armonia e l’interazione, a partire dall’energia che a livello quantico sceglie come manifestarsi solo quando viene osservata fino alla rete di interdipendenze che permette la vita sul nostro pianeta, basata su un equilibrio tra tutte le sue manifestazioni minerali, vegetali ed animali.
Su un piano più globale, questa può essere considerata una molla fondamentale del processo evolutivo: ciò che fa male è sgradevole (agli esseri umani non piace il sapore degli escrementi o della carne marcia perché si tratta di sostanze nocive per noi, gli stessi sapori possono essere attraenti per avvoltoi od insetti per cui queste sostanze sono sane…)Il dolore, la malattia sono segnali di squilibri da risolvere per ristabilire il corretto funzionamento dell’organismo.- Dall’altro lato, le sensazioni piacevoli corrispondono a situazioni sane. Un animale, un cane od un gatto per fare esempi vicini a noi, sa perfettamente quale erba mangiare quando ha problemi digestivi per curarsi. Non ha bisogno di studiare erboristeria, è guidato dall’ascolto intuitivo delle percezioni.
Nella razza umana, ad un certo punto, si sono sviluppati culti e religioni che hanno iniziato ad esaltare la sofferenza come molla evolutiva, pervertendo così completamente la relazione tra essere umano ed ambiente. Personalmente, continuo a sostenere che un principio Divino che stabilisse che per realizzarsi bisogna soffrire sarebbe perfettamente di casa in un lager nazista e non certo in un’immagine di Amore ed Armonia…
Come conseguenza primaria, tutto ciò che riguarda la sessualità e la passione è stato reso “sporco”, “inferiore”, morali e tabù sono stati creati per allontanare l’essere umano dal principio evolutivo e dall’armonia con tutto ciò che esiste.
Gli insegnamenti tradizionali propongono invece un processo evolutivo che dall’energia si è manifestato in materia per iniziare poi un percorso verso la consapevolezza nella piena armonizzazione di Corpo, Mente e Spirito.
Non è un caso che con rarissime eccezioni gli strumenti e le vie di crescita più diffusi tendono invece a creare una situazione schizofrenica nella quale la parte “spirituale” veder quasi come nemiche le pulsioni ed i messaggi del corpo e della mente.
Se consideriamo un’immagine figurata, possiamo invece pensare a corpo come veicolo per agire e fare esperienza e mente come computer per elaborare i dati dell’esperienza stessa. Lo Spirito non è altro che il protagonista di ogni esperienza, che utilizza i dati che gli vengono da corpo e mente,
Negarli, colpevolizzarli, necrotizzarli, significa in ultima analisi privare lo Spirito della possibilità reale di crescere e svilupparsi. Ma questo fa esattamente il gioco di tutte quelle gerarchie che nei millenni prosperano convincendo gli esseri umani che è possibile realizzarsi solo affidando ciecamente se stessi ai loro esponenti…
Recuperare un sano rapporto con la propria sessualità e la propria passione à allora il primo passo per riappropriarsi di un rapporto diretto con il Principio del Piacere. Una persona sana, in armonia con se stessa e con gli altri, nella piena e completa gestione della propria passione, non avrà ovviamente nessun bisogno di cercare surrogati del Principio del Piacere in droghe devastanti o perversioni di vario tipo…
Ho già avuto occasione di citare come esempio il Touch of Passion come uno dei tanti modi con i quali è possibile scoprire come il fluire armonioso dell’energia della passione sia qualcosa di molto più ampio ed esteso di un piacere finalizzato (quando va bene) nei brevi attimi di un orgasmo genitale…
Riaprire la propria pelle, il proprio confine con l’esterno, significa recuperare le miliardi di informazioni che in ogni istante la realtà ci manda, rendersi conto di essere immersi in un oceano di vita e di sensazioni non per perdesi in esse ma per rigenerarsi, costruire le proprie fondamenta per poi slanciarsi verso l’alto.